Il quadro rilevato dal rapporto del Centro Studi di Confindustria comunica un calo per industria e costruzioni.
A soffrirne sono soprattutto le industrie e le costruzioni. Con il passare del tempo l’economia italiana rischia davvero una stagnazione: Confindustria registra che l’industria è in calo e le costruzioni hanno smesso di trainare, tengono solo i servizi. Nel quadro generale del nostro Paese abbiamo un tasso d’inflazione che sembra non volersi arrestare, e quindi una riduzione dei consumi. I tassi d’interesse, poi, scoraggiano grandemente gli investimenti.
Il caro energia e la riduzione dei consumi
Il Centro studi di Confindustria evidenzia quanto pesino l’incertezza sulle prospettive e il caro-energia, che potrebbe assorbire ulteriore extra-risparmio, riducendo i consumi avvicinandosi sempre più velocemente alla stagnazione.
Il prezzo del gas è tornato a salire e il caro-energia accresce sempre più i costi ormai da 12 mesi. Le difficili trattative Ue su un price cap proposto a un livello ancora più alto, potrebbero non aiutare. Il petrolio invece ha registrato una flessione marcata a dicembre, a 81 dollari al barile da 91.
L’extra-risparmio in Italia
A causa dell’emergenza Covid, le famiglie italiane nel 2020 hanno iniziato a risparmiare senza freni. Tra il primo trimestre 2020 e il secondo trimestre 2022, l’extra-risparmio accumulato in Italia è di circa 126 miliardi di euro (7% del Pil). Gli Usa, invece, hanno raggiunto il 12% del Pil favorito anche da sostegni pandemici molto generosi.
Le risorse rimanenti per alimentare i consumi sono scarse, in quanto ad accumularle sono le famiglie ad alto reddito, oppure investite (in parte) o erose dall’inflazione. Le stime quindi prevedono una perdita di potere d’acquisto di circa 13 miliardi di euro rispetto al totale dell’extra-risparmio spendibile, stimabile in circa 13 miliardi (poco più del 10%).